Le professioni connesse alle lingue straniere

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Conoscere almeno una lingua straniera è fondamentale al giorno d’oggi: quella attuale, infatti, è un’epoca in cui la comunicazione internazionale riveste una notevole importanza nel mondo del lavoro. Chi è appassionato di questo settore può scegliere tra varie professioni, alcune delle quali consentono di viaggiare più volte nell’arco di un anno e visitare tanti paesi, altre permettono di restare comodamente dietro una scrivania o, addirittura, di svolgere le attività richieste da casa. Chiunque, quindi, potrà optare per l’incarico più adatto alle proprie inclinazioni e ai propri interessi.
I quattro lavori più diffusi connessi alle lingue sono il traduttore, l’interprete, la guida turistica e l’operatore nell’ambito turistico e alberghiero. Essi si basano su competenze differenti, ma tutti richiedono la 
padronanza di una o più lingue straniere. Queste ultime aprono numerose porte a chi le parla correttamente, offrono nuove prospettive e aiutano anche a esercitare la mente.

Ne parliamo insieme a Giuliana Bonifacio traduttore professionale italiano spagnolo.

Il traduttore: un mestiere che esiste sin dall’antichità

Secondo una delle definizioni più accreditate, chi esercita questa professione si occupa della trasposizione del contenuto di un testo da una lingua all’altra. Come ben sanno gli esperti, non si tratta soltanto di tradurre parola per parola e replicare il senso dell’opera originaria: è essenziale riprodurre lo stile dello scritto di partenza, rispettare eventuali artifici retorici, tener conto della metrica in poesia. Per intraprendere questo lavoro, inoltre, è necessario avere una conoscenza molto approfondita della lingua, a livello sia grammaticale e sintattico sia lessicale. Bisogna, in sintesi, tradurre non solo i vocaboli e i costrutti, ma anche il pensiero di un autore.
Quella del 
traduttore è una figura professionale antica e moderna al tempo stesso. Già in passato, infatti, le traduzioni erano un vero e proprio strumento di mediazione culturale: ad esempio, nel II millennio a.C. circolavano alcune trasposizioni dell’epopea di Gilgamesh in diverse lingue asiatiche. Ovviamente al giorno d’oggi i traduttori dispongono di più mezzi e di una maggiore libertà di azione.

Essere competenti in questo mestiere vuol dire aggiornarsi costantemente sulle più recenti evoluzioni di una lingua e saper operare su varie tipologie di testo, da quelli letterari ai documenti di carattere giuridico ed economico. Il traduttore, quindi, deve specializzarsi anche nello studio dei lessici settoriali, legati alle specifiche discipline. Tradurre in maniera corretta uno scritto significa stabilire un ponte tra una cultura e l’altra: anche per questo motivo quella in oggetto è una delle professioni più richieste. Secondo i dati riportati dall’Associazione Italiana Traduttori e Interpreti, coloro che nel nostro paese scelgono questa strada sono molti, anche se pagati di meno rispetto ai colleghi europei. In effetti, per avere un reddito paragonabile, gli italiani devono tradurre ogni giorno migliaia di parole. Eppure i vantaggi di un simile percorso sono tanti: tra questi, la possibilità di lavorare da remoto e di viaggiare spesso.

L’interprete, la guida turistica e l’operatore alberghiero

Questi altri tre mestieri già in precedenza citati sono a loro volta connessi alla conoscenza delle lingue. L’interprete, in particolare, è una delle figure più richieste, alla pari degli ingegneri, dei matematici, degli esperti di economia e, per l’appunto, dei traduttori. A differenza di questi ultimi, gli interpreti si occupano delle parole non scritte, bensì orali, nel corso di eventi quali le conferenze internazionali e le riunioni di lavoro. La popolaritàdi questa professione è attestata da un’indagine condotta da Unioncamere e dall’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro.

La guida turistica non deve solo parlare più lingue, ma anche apprezzare l’arte, l’architettura, l’archeologia e in generale il mondo della cultura. È importante, inoltre, che questa figura ami spostarsi continuamente: è raro che una guida resti dietro una scrivania. L’operatore turistico, invece, può lavorare in hotel, centri benessere, ristoranti e così via, girare il mondo e accumulare un significativo bagaglio di esperienze.