La legislazione sugli incidenti sul lavoro è in continuo aggiornamento perché la materia è molto vasta e, purtroppo, la cronaca ci mette ogni giorno di fronte alla dura realtà
Gli incidenti sul lavoro stanno arrivando a registrare un preoccupante aumento lasciando sul terreno uomini e donne la cui unica colpa era quella di voler mantenere la propria famiglia in modo onesto anche se in alcuni casi si è di fronte ad una scarsa attenzione. Non si sa bene dove sia il corto circuito se nella legislazione oppure nei controlli ma la cosa che appare chiara è la necessità di creare tutte le tutele possibili per i lavoratori in modo tale da ridurre al minimo l’incidenza di vittime. Una sentenza della Cassazione penale potrebbe aver fatto chiarezza sulle responsabilità in caso di incidenti, scopriamo di più.
La Cassazione penale con sentenza 50967/201750967/2017 ha voluto mettere in chiaro che la responsabilità per gli incidenti sul lavoro ricade unicamente sul committente quindi chi ha ingaggiato l’impresa edile per opere architettoniche. Ciò significa che dovrà essere il committente ad accertarsi che tutte le contromisure per la salvaguardia della salute degli operai siano state apportate dal titolare andando quindi a rendere responsabili anche i proprietari di un’appartamento o una villetta che decidono di migliorare la struttura di un edificio. Bisogna però precisare che la cassazione non ha voluto affermare che un privato debba essere necessariamente esperto di antinfortunistica ma semplicemente deve agire, anche se non del settore, nel momento in cui ravvisa dei comportamenti chiaramente pericolosi come l’assenza delle funi di sicurezza, del casco o l’uso di un’impalcatura non sicura e pericolante. La sentenza è stata promulgata in seguito ad un processo a carico di una donna che aveva affidato ad un operaio un incarico per la ristrutturazione della propria abitazione e, anche se era palese il pessimo livello di protezione adottata dall’operaio non aveva avanzato alcuna rimostranza. Il comportamento dei due aveva portato alla morte dell’edile in seguito ad una caduta e la conseguente condanna in primo grado della donna per omicidio colposo circa due anni fa poi confermato in cassazione. Questa condanna segue la quella emessa poco tempo prima a carico di un amministratore di condominio che aveva assunto un comportamento simile a quello di questa donna.
Quindi da oggi in poi i committenti privati sono pienamente colpevoli nel caso in cui, avendo ravvisato una situazione di pericolo imminente, non impone al lavoratore di seguire le norma di prevenzioni contro gli incidenti sul lavoro andando a scrivere una pagina importante in questo settore.