Amianto: il pericolo arriva dall’Asia

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Dal 1992, in Italia, l’amianto è vietato, sia la produzione, sia l’impiego. Si stanno utilizzando moltissimi fondi ed energie per bonificare tutto quello che è stato “contaminato”. Ma, attorno a noi, cosa succede?

La lotta all’amianto

In Italia la lotta all’amianto non ha tregua, sono tante le persone che ogni giorno lavorano per bonificare dall’eternit edifici sia privati, sia pubblici. Basta pensare che solo Milano, con l’amianto ancora presente potrebbe coprire un’area immensa. D’altro canto dagli anni ’20 in poi si è utilizzato per ogni cosa. Ne sanno qualcosa gli operatori delle aziende smaltimento eternit a Milano, che quotidianamente si scontrano con la dura realtà dell’amianto nascosto negli angoli più invisibili. Non c’è città, da Nord a Sud che sia libera da questo male. La stessa Palermo, città di inestimabile bellezza, ha ancora migliaia di immobili da bonificare. Mentre in Europa si fa di tutto per uscire dalle sgrinfie di questo minerale, in Asia e America Latina se ne sta facendo un uso sproporzionato.

Indonesia e l’abuso di amianto

In  Asia, negli ultimi decenni, la domanda di amianto è aumentata notevolmente, in particolare in Indonesia, dove nessuno è stato informato dei pericoli di questo prodotto, altamente cancerogeno. Anche qui però iniziano a emergere i primi casi di cancro causato da contaminazione da amianto. Solo in Indonesia, l’uso del minerale, è passato da 28.600 tonnellate nel 1990 a 109.000 tonnellate nel 2014, raggiungendo un picco di 161.823 tonnellate nel 2012. Anche se è stato proibito nei paesi occidentali, l’amianto è ampiamente utilizzato nei paesi emergenti come India e Cina.

Secondo la World Health Organization (WHO), questo materiale tossico ha causato oltre 100.000 morti in tutto il mondo e, nonostante questo, ci sono ancora migliaia di lavoratori costretti a manipolare questa sostanza senza protezione. Molte persone non conoscono i danni che può provocare l’eternit e spesso muoiono senza sapere cosa li ha portati alla morte. Come mai nessuno si muove, nessuno impedisce questa carneficina? Come sempre per una questione d’interessi, basta pensare che tra i soci delle aziende che producono eternit all’estero ci sono quelli che qui, in Europa, non possono più produrlo. Le persone che cercano di mettere in allerta la popolazione vengono spesso diffidate dal farlo.

La spinta dovrebbe partire dai paesi che già conoscono i danni dell’amianto, anche per tutelare tutte quelle persone che si possono trovare in questi luoghi, per turismo o per lavoro, senza essere coscienti del rischio che corrono,  a causa anche della manutenzione degli edifici molto approssimativa e spesso trascurata.