Si parla spesso dei siti di scommesse, fisici o virtuali, in modo negativo, puntando il dito sulle ludopatie, ma come sempre si guarda solo una parte della medaglia: quante persone lavorano in questo settore e nell’indotto?
Ludopatia: un male che è sempre esistito
Il gioco è sempre esistito, come la prostituzione: chiudere le “Case d’appuntamento” ha per caso eliminato la prostituzione? Assolutamente no, ha solo peggiorato la situazione! Il desiderio di provare piacere è insito in ognuno di noi e ogni persona trova la sua valvola di sfogo. Per alcuni è il gioco: se una persona vuole giocare deve essere libera di farlo in totale sicurezza, quindi affidandosi a siti riconosciuti come quelli che si trovano su www.scommesselive.com, senza doversi sentire discriminato. La ludopatia non dipende dai siti di scommesse online o dalle sale gioco, ma dalla mente di ogni persona. Ogni dipendenza è causata dalle proprie scelte. Deve essere il singolo essere a imporsi il basta, a non trasformare il divertimento in incubo. Nessuno, a meno che non ci si rivolga a punti scommesse illegali, gli va con il coltello alla gola per costringerlo a giocare.
Persone che lavorano nel mondo delle scommesse
L’aspetto molto interessante di questo settore, che nessuno si è mai preso la briga di valutare perché potrebbe rendere il mondo delle scommesse meno discriminato, è il fattore lavoro. Cercando diverse notizie non ho trovato niente che riguardasse il numero di forze lavoro impiegate in questo settore e neppure nell’indotto. Persone che gestiscono le scommesse, persone che allestiscono i centri scommesse, lavoratori che producono le attrezzature per i centri scommesse, persone che costruiscono i siti web per le scommesse online, tutto il sistema che c’è dietro alla puntata, i bookmaker, ecc. costituiscono una fetta di lavoratori di cui nessuno parla, come sei agenzie di scommesse e piattaforme funzionassero per pura magia. Le medaglie hanno sempre due facce: ricordiamolo.