Molte persone pensano che quando c’è un bambino in casa si debbano tenere temperature elevate per evitare che si ammali, ma è proprio in questo modo che indeboliscono il sistema immunitario dei bambini, e non solo.
Il calore artificiale fa male
Bambini o no, le temperature sopra i 21° diventano nocive per il nostro fisico, lo sostiene l’OMS. Anche 21° però incominciano ad essere nocivi: mal di testa, aria secca, occhi che si arrossano e sembrano contenere sabbia, fatica a deglutire e difese immunitarie che crollano a picco. In casa 19/20 gradi sono più che apprezzabili, basta mettere una maglietta in più e il fisico ringrazierà. Il riscaldamento casalingo asciuga l’aria togliendo tutta l’umidità di cui, invece, il nostro corpo ha bisogno, per evitare che le mucose si asciughino troppo scatenando allergie e difficoltà respiratorie, in particolare nei bambini. Se 19/20 gradi vanno bene in tutta la casa, nelle camere da letto la temperatura dovrebbe scendere a 17/18° per permettere un buon riposo. Nelle camere dei bambini sarebbe consigliabile utilizzare anche un umidificatore che mantenga un’umidità del 45/55%.
Il pericolo più elevato causato dal riscaldamento artificiale troppo elevato è il crollo delle difese immunitarie. Il fisico si abitua a vivere a temperatura molto alta e non è abituato a combattere così, appena si esce di casa con un crollo di 15/20 gradi, la malattia è assicurata. Quando effettuate l’assistenza caldaie Beretta Roma, chiedete consiglio sulla temperatura da tenere in casa, vedrete che anche loro vi consigliano di tenere la temperatura sui 19/20°. A sostenere che e temperature troppo elevate fanno male ai bambini è anche la dottoressa Alessandra Marchesi, pediatra presso il Bambin Gesù di Roma: «I bambini tenuti a temperature molto elevate vanno più soggetti a infezioni respiratorie. Il primo tratto respiratorio è infatti costituito da cellule a forma di ciglia che, muovendosi, impediscono come degli spazzini l’ingresso dei germi. Il freddo eccessivo, ma anche gli sbalzi di temperatura molto bruschi fanno rallentare fino a bloccare il movimento delle ciglia, impedendo loro di svolgere il proprio compito a dovere e favorendo quindi l’entrata di virus e batteri. Se invece ci si abitua a temperature più moderate, quando dalle case si passa all’esterno il passaggio è meno brusco e le ciglia continuano a “lavorare” efficacemente»